Andrea Isola, dalla Sardegna le idee per allestire mostre e musei
La sua firma anche sul progetto della mostra su Ligabue alla "Galleria BPER Banca” e su uno stand di ArteFiera a Bologna
Musei, fondazioni, fiere e gallerie: pane quotidiano per le città e i borghi italiani, ricchi di storia, di monumenti e di bellezza. Oggi, però, le meraviglie artistiche da sole non sono più sufficienti ad attirare l’attenzione di cittadini ed esperti e a determinare il successo di un’esposizione, in mezzo a un’offerta di eventi e attrazioni sempre più varia. Occorre progettare allestimenti e percorsi di visita che emozionino l’esperienza dell’ospite, valorizzando i pezzi esposti grazie a un accurato uso di luci, di colori, di materiali degli arredi, ma grazie anche un corretto impiego degli spazi, che tenga conto di tanti dettagli, per esempio delle esigenze di chi ha possibilità deambulatorie ridotte. Ce lo insegna Andrea Isola, classe 1990, architetto cagliaritano che dopo la laurea Triennale in Architettura nell’ateneo del capoluogo sardo e una Specialistica al Politecnico di Torino, ha viaggiato in giro per l’Italia specializzandosi sull’exibition design e oggi è uno degli architetti più ricercati nel settore.
“Mostre e fiere d'arte per avere successo devono certamente avere contenuti interessanti -ammette appunto Isola - ma oggi anche l'allestimento determina il successo di un'esibizione, ed è ciò che cerco di fare io ogni volta che accetto un nuovo incarico: studio i contenuti, le location, penso alla strategia migliore per valorizzare i pezzi da presentare al pubblico e creare un’esperienza di visita il più inclusiva ed emozionante possibile per tutti i visitatori”.
Da cosa parte la tua valutazione?
“Parte dallo studio dei tre elementi principali di un allestimento: tema di mostra, opere e spazio espositivo. Maggiore è la sinergia che si crea tra questi elementi e maggiore è la riuscita dell’allestimento. Basta che uno di questi tre elementi non sia in linea con gli altri due per dover pensare ad un’altra soluzione. Bisogna sempre trovare il giusto incastro, rapportando ogni scelta al budget.”
Quali sono state le esibizioni più interessanti che hai curato?
“Onestamente è difficile segnalare le più interessanti. In un modo o in un altro sono legato a tutti i miei lavori perché ogni progetto, anche il più piccolo, mi ha insegnato tanto. Sostanzialmente il mio mestiere consiste nel progettare mostre, stand e fiere d’arte per musei, fondazioni, gallerie e artisti indipendenti: tra i più recenti, mi vengono da citare senz’altro la mostra di Antonio Ligabue a La Galleria BPER Banca a Modena, uno stand di ArteFiera a Bologna, di cui BPER è partner, la fiera Unfair a Milano e quella degli AES+F all’interno di Recontemporary a Torino”.
I nuovi strumenti di comunicazione, i social innanzitutto, come si intersecano con il tuo lavoro per determinare una buona comunicazione?
“I social, se utilizzati professionalmente, sono un mezzo molto potente per pubblicizzarsi e farsi conoscere perché annullano completamente le distanze geografiche. Utilizzo Instagram da parecchi anni ma nel 2019 ho sentito l’esigenza di confrontarmi con addetti del settore e appassionati non solo in occasioni di opening di mostre e fiere. A tal proposito ho reso pubbliche “le mie pagine di appunti” attraverso l’hashtag #appuntidiunexhibitdesigner dove racchiudo tutti i post del mio profilo personale in cui analizzo nel dettaglio allestimenti di mostre, stand e fiere d’arte. Attualmente ho scritto più di 300 post che hanno coinvolto e attirato tantissimi professionisti e appassionati in materia, favorendo così la nascita di una community libera di scambiare idee e pareri sui principali temi del mondo dell’exhibition design. Ma non solo, il mio profilo è diventato col tempo un archivio sempre aggiornato con foto e video di allestimenti nazionali e internazionali¬ fruibili da tutti”.
Per la Galleria BPER Banca – come ricordavi - hai seguito la mostra su Antonio Ligabue, attualmente ancora attiva. Qual è stata la linea guida che hai seguito per valorizzare questa esposizione?
"Il progetto di si è basato sui temi principali della mostra: giustizia, inclusione e diversità. A tal proposito è stato ideato un nuovo allestimento permanente per la Galleria BPER Banca, con l’aggiunta di alcune pareti che creano un percorso unico, favoriscono delle prospettive visive ideali e, soprattutto, tengono conto dei criteri di accessibilità universale. Infatti, ciò che salta particolarmente all’occhio, è la presenza di due pareti con un “vuoto” nella parte inferiore che permette facilmente l’ingresso delle sedie a rotelle per poter visualizzare le opere o gli oggetti più piccoli all’interno della vetrina".
I colori e gli ambienti della Sardegna sono mai stati di ispirazione per la tua creatività?
"Penso che la creatività e le ispirazioni, in generale, siano il frutto delle esperienze fatte nel proprio percorso, degli studi e delle persone con cui ci si confronta. Ovviamente, anche il luogo di origine influenza le mie decisioni in ambito progettuale".
Hai lavorato in grandi allestimenti, ma sono sicuro che hai un sogno nel cassetto da realizzare.
"Mi farebbe piacere progettare una mostra all’interno di un museo all’estero e, se proprio è permesso sognare in grande, anche extra europeo, per dovermi confrontare con mentalità, culture e idee di pensiero differenti da quelle a cui sono abituato. Sarebbe molto stimolante".