La grande bellezza al Forum fra arte e letteratura da Oscar
E' quasi al termine la stagione 2016-17. Tra i protagonisti il regista Sorrentino, la Dandini, Sgarbi, Romano e Vespa. Numeri da record
Anno nuovo e nuovo calendario per il BPER Forum Monzani di Modena, che fino al 26 marzo porta sul palco grandi autori con i loro ultimi libri. La rassegna, organizzata da BPER Banca con il patrocinio del Comune di Modena, ha proposto in queste settimane sei nuovi appuntamenti gratuiti e ha messo in campo un nuovo partner, per offrire un servizio ancora migliore al suo pubblico. Da inizio 2017, infatti, è la libreria Ubik di Modena a gestire il bookshop collocato nel foyer del BPER Forum Monzani, dove sono esposti e acquistabili i titoli presentati nel corso della rassegna.
Si è cominciato il 21 gennaio con Massimo Recalcati, che ha presentato il suo ultimo libro “Il mistero delle cose” (Feltrinelli). In questo nuovo saggio l’autore riprende la sua riflessione sull’arte alla luce della psicoanalisi, muovendosi in direzione contraria rispetto al conformismo intellettuale che oggi vorrebbe sancire la morte irreversibile della pittura. E’ possibile raffigurare l’irraffigurabile, dare un’immagine all’inesprimibile, offrire un volto all’assoluto? Questo il compito della grande arte e il filo rosso che unisce i nove artisti italiani – Giorgio Morandi, Alberto Burri, Emilio Vedova, William Congdon, Giorgio Celiberti, Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Alessandro Papetti e Giovanni Frangi – di cui Recalcati propone un ritratto ricco di suggestioni.
E’ stato nel segno dell’arte anche il secondo appuntamento, il 29 gennaio con Flavio Caroli e il suo “Il Museo dei capricci. 200 quadri da rubare” (Electa). Nei dieci anni di partecipazione alla trasmissione televisiva "Che tempo che fa", condotta su Rai 3 da Fabio Fazio, Caroli ha avuto modo di trattare decine di tematiche legate al mondo dell'arte e di commentare centinaia di dipinti. Il meglio di tale sconfinato materiale iconografico confluisce ora in un ideale Museo strutturato in trenta sale dedicate ognuna a un tema: dall'erotismo ai misteri dell'arte, dal cibo all'amore, dalle stagioni al volto delle città, dall'amore all'arte nel cinema.
Paolo Sorrentino non è solo uno dei più importanti esponenti del cinema italiano in campo internazionale. Nel suo curriculum, costellato da successi come il Premio Oscar per il miglior film straniero nel 2014 con “La grande bellezza” e il recentissimo entusiasmo scatenato dalla serie tv “The Young Pope”, compare anche la voce “scrittore”. È in libreria, infatti, il suo secondo libro, intitolato “Gli aspetti irrilevanti”, edito da Mondadori. Un grande regalo quello che Sorrentino ha fatto alla città di Modena: il regista l’ha infatti scelta per l’unica data di presentazione del suo libro e sabato 4 febbraio è salito sul palco del Forum insieme con Serena Dandini, anche lei con la sua nuova proposta “Avremo sempre Parigi” (Rizzoli).
“Gli aspetti irrilevanti” di Sorrentino è una raccolta di storie di persone. L'intento è creare una galleria di tipologie umane, una messa in mostra di esistenze diverse per contenuti e azioni. Un libro di ritratti, che partono dagli scatti in bianco e nero del fotografo Jacopo Benassi. Questi volti aprono le 23 storie realizzate da Sorrentino, alcune inventate prima e altre ispirate direttamente alle immagini che le accompagnano. Diverse le prospettive e le atmosfere: talvolta vince l'ironia, altre volte la commozione o il dolore. Ciò che rende unite queste storie è il loro essere piccoli ma importanti simboli di un'esistenza comune a tutti gli esseri umani.
“Avremo sempre Parigi” della Dandini più che una guida turistica è una dichiarazione d’amore per la sua città preferita: si tratta, infatti, di “passeggiate sentimentali” in disordine alfabetico, dalla A di Arrondissement alla Z di Zinc attraversando la G di Gare, la M di Muri e la V di Verne. Qui le passioni dell’autrice svelano a ogni angolo suggestioni, storie, personaggi indimenticabili e posti segreti da visitare di persona alla prima occasione, o semplicemente da sognare adagiati sul divano di casa.
Il 12 febbraio l’arte è tornata in scena al Forum con Vittorio Sgarbi. “Dall’ombra alla luce” (ed. La nave di Teseo) − quarto volume della storia e geografia dell’arte italiana di Sgarbi − prende avvio da un inseguimento: Rubens cerca Caravaggio a Roma ma non lo trova. Il pittore lombardo è già altrove e così Rubens nel 1608 lascia testimonianza di questo incontro mancato con una straordinaria Natività caravaggesca destinata all’Oratorio dei Filippini di Fermo. Un appuntamento mancato, dunque, e un’opera artificiale con cui Vittorio Sgarbi dà avvio al suo personalissimo viaggio nel Barocco. Un viaggio tra Roma, Napoli, la Calabria, la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, le Marche, che termina − in un’alternanza di ombre e di luci − a Venezia tra i cieli rosa e azzurri di Giambattista Tiepolo.
E’ stata poi Chiara Gamberale a salire sul palco il 26 febbraio per presentare “Qualcosa” (Longanesi). E’ una storia, questa, che ha la leggerezza della fiaba e la profondità di un classico, un’originalissima riflessione sul dolore, l’amicizia, l’amore e il (non) senso della vita a partire dallo “spazio vuoto” che ognuno ha dentro di sé. Chiara Gamberale si concentra sul rischio che corriamo nel voler riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e con che cosa vogliamo.
Molto diverso l’ambito in cui si è mosso Sergio Romano, il 4 marzo, con “Guerre, debiti e democrazia” (Laterza). Il suo libro, infatti, è una profonda riflessione storico-politica sul problema del debito e della sua gestione da parte degli Stati: uno dei motori fondamentali della politica europea, con particolare riferimento alla Germania e alle conseguenze dei debiti di guerra per le potenze sconfitte.
Intanto gli incontri con l’autore continuano. Al momento di andare in stampa il programma propone, il 10 marzo, Carlo Lucarelli e il suo “Intrigo italiano” (Einaudi), un romanzo imprevedibile, misterioso e divertente che parte dall’omicidio di una donna in una Bologna pre-natalizia coperta di neve. Nel libro torna il primo personaggio ideato dall’autore, il commissario De Luca, con le sue contraddizioni e il suo carico di umanità: sotto il fascismo era il miglior poliziotto d'Italia, ora in piena Guerra Fredda gli viene chiesto di diventare un po' strano, tra giallo, spionaggio e thriller.
Dopo di lui, il 12 marzo, Bruno Vespa con “C’eravamo tanto amati” (Mondadori Rai-Eri), l’occasione per prendere in mano un secolo guardando al domani con le speranze di ieri. Il libro, infatti, è un'affascinante cavalcata nei decenni trascorsi per mostrare gli straordinari cambiamenti avvenuti nella nostra vita quotidiana: dall'amore alla cucina (raccontata insieme ai grandi chef italiani), dagli stipendi ai consumi, dalle vacanze all'abbigliamento, dal cinema alle canzoni, dall'economia prima dell'euro a quella dopo l'euro. E naturalmente si parla anche di politica, partendo dal Regno d'Italia per arrivare alla Terza Repubblica.
Nella seconda metà di marzo gli ultimi due appuntamenti della stagione. Il 19 marzo Luca Bianchini presenta il suo nuovo romanzo “Nessuno come noi” (Mondadori) ambientato nella Torino del 1987, in un liceo statale dove si incontrano i ricchi della collina e i meno privilegiati della periferia torinese. Tra loro Vince, Cate, Romeo e Spagna, che partono per un viaggio alla scoperta di se stessi, senza avere a disposizione un computer o uno smartphone a indicare la via. Il 26 marzo, infine, Enzo Bianchi torna al BPER Forum Monzani con il suo ultimo libro, dal titolo “Gesù e le donne” (Einaudi), una riflessione profonda con cui il priore della comunità di Bose recupera e racconta, attraverso i vangeli sinottici e il vangelo secondo Giovanni, le vicende emblematiche del rapporto rivoluzionario che il “Rabbi” ebbe con le donne incontrate in vita.