EDITORIALE

Banche, un ruolo centrale tra resilienza e innovazione

di Eugenio Tangerini

Mentre si prolunga il tempo sospeso del lockdown - con cui abbiamo imparato in queste settimane a fare i conti - fioccano impietose le previsioni sulla recessione globale provocata dall'emergenza Covid-19. 
Il Fondo monetario internazionale, ad esempio, stima una contrazione del 9,1% per il PIL italiano nel 2020, seguita da un rimbalzo del 4,8% il prossimo anno: solo la Grecia, in Europa, farà peggio, mentre per l'economia mondiale la caduta sarà del 3% nell’anno in corso. 
Questa è la cruda realtà, mentre si discutono tempi e modi per avviare la cosiddetta fase due, ovvero la ripresa parziale delle attività produttive. Pur fra timori e incertezze, però, emerge già con chiarezza qualche linea di tendenza sul futuro: per tutti gli operatori economici e finanziari si apre un periodo in cui il tema all'ordine del giorno sarà la resilienza, più che la crescita di fatturato e profitti. 
Da una parte, infatti, l'emergenza sanitaria e la chiusura forzata hanno limitato il ruolo fondamentale delle aziende nel produrre e distribuire reddito: una funzione che va ripristinata in tempi rapidi, per evitare conseguenze irreparabili. Solo in marzo, stima Bankitalia, la produzione industriale ha subito in Italia una contrazione del 15%. E non va dimenticato che all'avvio dell'emergenza sanitaria l'economia italiana era già in sostanziale stagnazione. Dunque alle aziende, soprattutto piccole e medie, servirà credito, più che in passato. D'altra parte, mai come in questa fase il sostegno alle famiglie è imprescindibile per la ripresa di interi settori dell'economia del Paese. Lo conferma un altro dato, stavolta di Confcommercio: a marzo il calo tendenziale dei consumi è stimato al 10,4%, mentre flettono gli indicatori di fiducia, in particolare su prospettive economiche e riflessi occupazionali.

Ci attende un percorso difficile, in cui ancora una volta il sistema finanziario svolgerà un ruolo centrale: non a caso l'attività bancaria è stata inserita dal Governo tra quelle essenziali, da non interrompere anche nella fase acuta della pandemia. In questi anni la gran parte delle banche italiane ha rafforzato i propri bilanci, uscendo da una lunga fase di difficoltà. Ora il sistema è chiamato, con tutte le proprie risorse, a un ulteriore salto di qualità nell'interesse generale. Bisogna rendere efficaci, in primo luogo, gli interventi a sostegno della liquidità delle imprese, che in gran parte prevedono moratorie e garanzie pubbliche sul credito. È un impegno forte che coinvolge i modelli di servizio, richiede procedure digitali snelle e modalità di lavoro anche diverse dal passato, l'uso intelligente dei dati per valutare i rischi e orientare le decisioni. In una parola, le banche dovranno essere resilienti, certo, ma anche rapide e innovative. L'ennesima sfida da affrontare, e ci auguriamo da vincere, in un mondo già cambiato sotto i nostri occhi.