EDITORIALE

Cambia il clima, quali effetti sull'economia?

di Eugenio Tangerini

Il tema più scottante che in questo 2019 ha fatto irruzione – è il caso di dirlo – nel dibattito mondiale è senz'altro l’allarme per i cambiamenti climatici. Ha mobilitato i giovani, risvegliato le coscienze e indotto l’opinione pubblica a riflettere sul futuro sostenibile, adottando nuovi comportamenti nelle attività quotidiane.­ Il climate change riguarda tutti, anche i mondi solo in apparenza lontani dalle questioni ambientali: è ormai evidente, ad esempio, che potrebbe provocare forti impatti negativi su economia e finanza. ­Lo ha sottolineato più volte nel corso dell’anno il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, parlando di "nuovi rischi per l’economia reale e per la stabilità del sistema finanziario" e spiegando che nel nostro Paese, uno dei più esposti, "il progressivo aumento delle temperature potrebbe influire in modo permanente sulle capacità produttive".­ 
Visco ha aggiunto che in Italia "l’interesse espresso dai risparmiatori per la finanza sostenibile è significativo", ma che "l’offerta di prodotti non è ancora sufficiente a soddisfare la domanda". Dunque servono "strumenti adeguati sui quali investire ed è fondamentale la capacità delle imprese di fornire le informazioni necessarie sulla sostenibilità delle proprie attività".­­
Si tratta di un’esortazione forte, ma non è l’unica: con ­la sottoscrizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ­e dell'accordo di Parigi sul clima del 2015, la stessa Unione Europea ha messo la sostenibilità ambientale e sociale al centro delle proprie politiche.­
Il problema, dunque, è che fare. E riguarda l’attività bancaria non solo dal punto di vista reputazionale, ­ma anche sul versante della redditività futura. Valorizzare le politiche ambientali, tra l’altro, significa cogliere nuove opportunità, creare valore per gli azionisti e redistribuirne sul territorio, ­adempiendo così alla propria mission aziendale. 
Ne è consapevole il Gruppo Bper, che ha formalizzato di recente, con un documento specifico, il suo impegno in questo ambito. Alle enunciazioni di principio, però, devono seguire i fatti. Ecco, allora, che sono state avviate attività su più fronti: dal piano energetico, che si propone di ridurre del 10 per cento i consumi, alle iniziative ­di mobilità sostenibile (sostituzione delle auto aziendali con auto elettriche e bifuel, sostegno alla mobilità "dolce" e all'uso della bicicletta, car pooling);­dai progetti di digitalizzazione per ridurre l'uso della carta agli ­acquisti "verdi" (energia rinnovabile, materiale elettronico certificato e a basso consumo, carta riciclata).
Ma non basta. BPER Banca finanzia i percorsi di efficientamento energetico dei clienti, l'installazione di impianti per energie rinnovabili e la realizzazione di infrastrutture sostenibili. Tra i prodotti offerti alla clientela, inoltre, ci sono fondi Esg, specializzati in attività economiche che hanno obiettivi ambientali e sociali. Insomma, è un cantiere aperto e destinato a ingrandirsi. Di fronte a scenari così preoccupanti non si può stare a guardare.