EDITORIALE

Essere sostenibili aiuta il business

di Eugenio Tangerini

Si guarda avanti, finalmente. L’Italia ha agganciato la ripresa globale ed europea, anche se a ritmi di crescita più ridotti, e gli indicatori della congiuntura volgono al bello. Non mancano le difficoltà, ma sembra ormai innescato il circolo virtuoso che lega consumi, investimenti, lavoro e sviluppo.
Dalle imprese arrivano segnali di vitalità, con le tecnologie digitali che guidano un grande processo di cambiamento, quello della produzione 4.0. Quanto al sistema bancario, in un anno i crediti in sofferenza sono scesi del 26%, mentre i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati dell’1,8% e hanno raggiunto a gennaio 1366 miliardi, il livello più alto degli ultimi sei anni.
Con il miglioramento della situazione economica è arrivato il momento di definire in modo più preciso quali sono le sfide e le strategie per consolidare la crescita. Serve, in sintesi, una visione complessiva riferita al sistema Paese, che oggi manca. Alcune idee però si fanno strada. In primo luogo la consapevolezza che oltre all’innovazione anche la sostenibilità sia un fattore decisivo di sviluppo, su cui le imprese italiane devono puntare di più per essere competitive.
Non si tratta solo di un fatto culturale, ma di un business con precisi ritorni economici. Lo dimostra, fra l’altro, una ricerca recente del Centro studi di Confindustria, da cui emerge che una quota sempre più alta degli investimenti finanziari mondiali è destinata a settori e imprese sostenibili: alla fine del 2015 questa quota era del 26%, per un totale di quasi 23mila miliardi di dollari. E lo stesso studio riferisce l’esito di un sondaggio, secondo cui per gli italiani la sostenibilità è in primo luogo ambientale (61%), quindi economica (55%) e sociale (10%).

Sono temi su cui il Gruppo BPER è molto impegnato. Proprio in queste settimane, infatti, si sta completando il percorso che porterà alla presentazione del primo bilancio consolidato di sostenibilità, riferito all'esercizio 2017. L’obiettivo è illustrare come la ricchezza creata è stata redistribuita sul territorio e analizzare gli impatti ambientali e sociali dell’attività svolta.
In altre parole, è una valutazione a 360 gradi di quali sono i rischi e le opportunità nel contesto in cui si opera. 
Un contesto vivo, che si modifica ogni giorno con nuovi progetti e iniziative. Di questa vitalità sono testimonianza, in ambiti diversi, anche gli articoli che seguono.