Il coraggio di decidere nell'età dell’incertezza
Per una volta, se permettete, parliamo soprattutto di noi. Il numero di aprile del magazine dedica ampio spazio alle attività svolte dal Gruppo Bper nei primi mesi dell’anno, con un inserto centrale denso di cifre riservato all'assemblea dei soci convocata per il 17 aprile. Non poteva essere altrimenti, vista l’importanza di alcune operazioni straordinarie – l’acquisto di Unipol Banca e delle quote di minoranza del Banco di Sardegna, la cessione di un portafoglio di sofferenze per circa un miliardo e l’acquisizione del controllo di Arca Holding – che hanno impegnato a fondo
tutte le strutture della banca e sono arrivate a compimento nei primi mesi dell’anno, come necessaria premessa del Piano industriale 2019-2021, presentato al mercato a fine febbraio. E in precedenza, ricordiamo, Bper aveva chiuso il 2018 con un utile record, il migliore della sua storia.
Ogni tessera del mosaico è andata al suo posto nei tempi previsti, confermando quella capacità di integrare che è il filo conduttore dello sviluppo dell’Istituto negli ultimi vent'anni. Il quadro d’insieme concretizza una vera svolta, perché tiene insieme crescita del business, solidità patrimoniale e ulteriori passi avanti nelle attività di derisking. Se a ciò si aggiunge un altro risultato fondamentale, il rafforzamento della governance del Gruppo, la valenza strategica delle operazioni recenti emerge in modo ancora più netto.
Ora si guarda al futuro, cercando di percorrere la strada migliore – non a caso è "Best Way" il claim scelto come emblema del nuovo Piano industriale – e sapendo che non sarà priva di difficoltà. Inutile nascondere che oggi la società intera, e le istituzioni economiche al suo interno, devono fare i conti con un’età dell’incertezza in cui il rallentamento dell’economia globale e le ipotesi di crescita zero per l’Italia vanno di pari passo con le fibrillazioni del quadro geopolitico. Ma è proprio in momenti come questi, a ben vedere, che la volontà di decidere con chiarezza, basandosi su presupposti concreti, diventa ancora più apprezzabile.
L’obiettivo del fare banca, in fondo, rimane sempre lo stesso: creare valore per i soci, gli azionisti, gli investitori e tutti gli stakeholder. A loro spetta la valutazione dei passi compiuti e di quelli annunciati. L’augurio è che anche le pagine che seguono possano essere utili a questo scopo.