Le banche nel tempo degli esami
Non c’è dubbio che questa sia stata una lunga e calda estate - in tutti i sensi - per il sistema bancario italiano. E siccome l’autunno si annuncia non meno impegnativo, vale la pena di tirare qualche somma, in attesa delle prossime sfide.
La prima considerazione, citando il grande Eduardo, è che anche per le banche gli esami non finiscono mai: dopo gli Stress test condotti da Eba e Bce, i cui risultati sono stati in parte diffusi a fine luglio, il prossimo appuntamento riguarda il processo di revisione prudenziale in corso, lo Srep, che si concluderà a fine anno fornendo altri dati certi su patrimonializzazione e gestione dei rischi.
Detto questo, va aggiunto che l’esito della prima tornata di esami a getto continuo è stato nella sostanza rassicurante, salvo qualche eccezione già ampiamente nota. Lo ha attestato di recente il Consiglio Bce, spiegando che il sistema bancario dell’area euro è oggi molto più solido rispetto a quanto emerse nell’autunno 2014 dalla valutazione complessiva dei bilanci bancari.
Con riferimento specifico all’Italia, che sconta gli effetti di una crisi economica durissima e senza precedenti, le banche non scoppiano di salute, ma hanno sicuramente superato la fase di criticità più acuta. L’ultimo Bollettino di Bankitalia segnala che il flusso di nuove sofferenze continua a rallentare ed è al livello più basso dall’inizio della crisi, mentre le operazioni di rafforzamento patrimoniale e di pulizia dei bilanci compiute negli ultimi anni cominciano a mostrare i loro frutti.
Nonostante questo, la volatilità sui mercati resta alta e la speculazione continua a prendere di mira l’intero comparto, amplificando le preoccupazioni sulla sua redditività, oggi penalizzata da un groviglio di fattori: tassi ai minimi, deflazione e bassa crescita (specie nel nostro Paese), incertezze sulle reali conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
In una situazione così complessa i progressi compiuti vanno ulteriormente rafforzati. Le banche, in una parola, devono procedere con forza sulla strada dell’innovazione digitale, ridurre i costi, riarticolare la loro presenza sul territorio, migliorare la gestione attiva dei crediti in sofferenza.
Ebbene, se questa è la sfida BPER Banca dimostra di avere tutte le carte in regola. Lo attestano i dati della semestrale e gli ultimi eventi, che rappresentano un vero punto di svolta. La validazione dei modelli interni per la misurazione del rischio di credito, appena ricevuta da Bce, ha prodotto benefici molto rilevanti sulla solidità patrimoniale del Gruppo, ora ai vertici assoluti del sistema, mentre è stato ceduto un primo consistente portafoglio di sofferenze senza impatti significativi sul conto economico e un’altra operazione di vendita avverrà entro l’anno. Completata, inoltre, la riorganizzazione della rete in Sardegna, mentre procede l’attuazione del progetto Footprint, che cambia il modello distributivo e produce efficienza al servizio dei clienti. Un forte impegno, come si vede, proprio sui temi cardine del modello di business che caratterizzerà il futuro.