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“Veg Lifestyle”, la rivoluzione vegetale conquista gli italiani

I dati raccolti da Eurispes e Cso Italy disegnano un Paese più attento alla qualità del cibo, in cui aumentano i vegetariani, ma calano i vegani

di Erika Nanni

“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. E’ una delle più celebri espressioni di quella incontestabile saggezza popolare che fa da sottofondo musicale alla nostra vita. Un ritornello che sembra sancire la capacità del cibo che mettiamo nel piatto di definire la nostra identità. Ma noi, oggi, cosa mangiamo?

Forse qualche anno fa era più semplice trovare una risposta a questo interrogativo. Prima della colonizzazione da parte delle grandi catene alimentari ogni terra aveva le sue tradizioni, le giornate erano scandite dai ritmi lenti dei gesti tramandati da nonne e mamme per preparare piatti che avevano tutta l’aria di essere intramontabili e insostituibili. Poi i fast food hanno trapiantato il metodo fordista nell’alimentazione e, improvvisamente, ci si è resi conto di non avere più tutto quel tempo a disposizione per mangiare. Si è iniziato a desiderare cibi veloci e pronti al consumo, che si presentano saporiti, piacevoli ed economici. Fino a quando documentari come “Super size me”, che ha accusato Mc Donald dell’obesità diffusa negli Stati Uniti,  non hanno rivelato il contenuto reale di hamburger, sandwich e patatine. Lo scalpore che ne è derivato ha avuto effetti sorprendenti.

Una vera e propria rivoluzione, che si combatte con bombe e fucili, ma con la costante e inesorabile avanzata di cereali e vegetali che stanno cambiando il nostro modo di mangiare. Ne sono nati nuovi lifestyle e autentiche filosofie di vita. Oggi sono 1.800.000 sono le persone che in Italia hanno optato per una dieta alimentare priva di carne e talvolta anche di derivati animali. Come riportato da Eurispes, uno dei più accreditati istituti di ricerca statistica del mondo, il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. Le rilevazioni del 2018 descrivono infatti una crescita dei vegetariani (6,2% degli italiani) e una diminuzione dei vegani (0,9%). Lo scorso anno, al contrario, la popolazione vegana era salita al 3% (nel 2016 era l’1%), mentre chi si definiva vegetariano nel 2017 era il 4,6%, una percentuale pari al 2,5% in meno rispetto al 2016.

Un’ulteriore conferma del lento ma costante cambiamento nelle abitudini alimentari arriva dal rapporto 2017 di “Vegan Italia”, indagine realizzata dall’osservatorio VeganOK per monitorare le vendite dei prodotti alimentari nel 2016, confrontandoli con quelli dell’anno precedente. I dati mostrano infatti una notevole diminuzione del consumo di prodotti di origine animali, con un calo del 5,8% per le carni rosse e suine, del 5,3% per i salumi e del 3,2% sui prodotti caseari (senza considerare i formaggi Dop).

Un trend che le recenti edizioni delle fiere in ambito alimentare non fanno che confermare. Cibus di Parma, ma soprattutto Macfrut di Rimini, la principale rassegna di prodotti ortofrutticoli italiani e internazionali, hanno gridato al mondo la “rivincita” di frutta e verdura. I dati raccolti da Cso Italy (Centro Servizi Ortofrutticoli) rilevano infatti un aumento negli acquisti di frutta e verdura presso i dettaglianti specializzati, che nel 2017 sono saliti a circa 1,86 milioni di tonnellate (+4% sul 2016) e attualmente ricoprono il 22% delle quote di mercato. Anche in riferimento ai consumi il 2017 ha visto un aumento. Nell’arco dell’ultimo anno le famiglie italiane hanno acquistato, per il consumo domestico, 8,5 milioni di tonnellate di ortofrutta, circa 180 mila tonnellate in più rispetto al totale del 2016 (+2,2%).

D’altronde, che in Italia il numero delle persone che scelgono un’alimentazione diversa da quella “tradizionale” fosse aumentato nell’ultimo anno era possibile desumerlo anche dalla dilagante offerta di prodotti industriali senza carne o privi di derivati animali presenti sempre più sugli scaffali di piccoli e grandi supermercati. Un altro importante “sintomo” è l’apertura di tanti ristoranti vegani o vegetariani. Oggi, essere vegetariani o vegani è più facile di un tempo; la vasta gamma di alimenti "alternativi" reperibili sul mercato ha infatti reso più semplice seguire regimi alimentari "plant based": insalate a base di quinoa, farro e cous cous, hamburger vegetali e bocconcini di tofu sono solo un esempio. Ma anche il bulgur, radici come il topinambur o lo zenzero, prodotti di soia da utilizzare al posto dei latticini. Ci troviamo di fronte a una vera e propria rivoluzione vegetale, che sta conquistando sempre più spazio nelle pagine di molti menù e sempre più attenzione da parte di migliaia di italiani.